Anch’io credevo
che senza contatto
non potesse esserci amore.
Che senza mani,
senza voce,
senza abbraccio,
l’amore si spegnesse
come brace al vento.
E invece no.
Ho scoperto
che l’amore vero,
quello che non riceve nulla
e non chiede nulla,
resiste.
Sottile,
invisibile,
ma presente.
Esiste
tra me
e un’entità che non vedo.
Forse la proiezione di un figlio che verrà,
forse il ricordo di un figlio che c’era,
forse solo me stesso
che non smetto di amare.
Un amore così
non conosce premio,
non chiede ritorno,
non ha spettatori.
È un amore assoluto.
E proprio per questo
indistruttibile.